Il mio #chiAMAchiama
Guardo le foto delle riprese aeree del drone, mi stupisco…quante folle accorse…
Io vivo il mio personale chiAMAchiama dal di dentro, contribuendo nel mio piccolo alla realizzazione dell’evento.
La gente viene e prende ciò che vuole, gratuitamente. Con quella gratuità che è tipica delle cose di Dio.
Chi balla, chi partecipa all’animazione e ai giochi, chi apprezza le performance degli artisti, chi ascolta le testimonianze, chi infastidito dalla ressa va via, chi attende l’Adorazione Eucaristica, chi apre il cuore alle confessioni, chi resta solo per la festa, chi decide di far festa, chi decide di maledire tutta questa confusione.
Io sono parte del tutto. La mente è impegnata a seguire la scaletta. Consegno le targhe, partecipo alle coreografie. E poi comincia a piovere… Poche gocce, ma bastano per far riaffiorare il ricordo di quell’amara sera del 19 giugno in cui un temporale estivo decise le sorti del nostro rinvio al 24 luglio. Ma tutto ha un senso perché per chi crede in Dio il caso non esiste.
Un’amica mi dirà che il 19 giugno, a causa di un momento di aridità spirituale, aveva preferito l’impegno dei seggi elettorali alla partecipazione al chiAMAchiama. Ma se ne era pentita, e molto. La pioggia che per noi fu un disastro, per lei fu nuova opportunità per esserci. Perché Dio non ci dà mai un out out, non è nella Sua logica di Amore, il Signore continua a chiamare, a bussare alla porta dei nostri cuori…
E così quella mia cara amica riuscì a venire arrivando proprio durante l’Adorazione. Ne parla emozionata e in lacrime di questa esperienza, perché si sente guarita nel profondo da quell’Eterno Amore che ha piani a volte incomprensibili all’intelletto, ma non alla fede.
Chi crede non si deve far spaventare dai venti avversi. Guardo i volti degli altri, sul loro viso è dipinto un sorriso che nasconde male la tensione. Arriva l’ordine di cominciare a mettere a riparo l’impianto elettrico, abbiamo un maxischermo che andrà in tilt con una pioggia battente. Dina prega. Io non ci riesco. Poi quella nuvola passeggera va via… e tiriamo un sospiro di sollievo.
Tutto scorre liscio come l’olio. Io vedo i miei amici fraterni impegnati. Ognuno ha il suo compito. E’ bella questa collaborazione.
Alcuni li conosco da anni, fra quegli “alcuni” ci sono anche io. Teste gloriose su cui Dio ha fermato il Suo sguardo. Mi commuove tutto ciò. Mi commuove pensare all’azione di Grazia che sta operando piano piano in noi.
Non siamo perfetti, non siamo santi, ma abbiamo detto il nostro sì a Gesù in questo progetto rivolto a tutti, perché il chiAMAchiama, come ripete Don Fabio di Martino, è mio… è tuo… è di tutti! E’ di tutti coloro che hanno deciso di farsi toccare dall’Amore, quello vero, quello che non tradisce, quello che resta fedele nelle avversità.
E… cosa più bella… ognuno continua a vivere la sua vita, con i suoi carismi, col suo carattere, con i suoi pregi e difetti però vivificati dall’amore di Dio che continua a venire lì dove siamo, nella realtà quotidiana che ognuno vive.
Perché poi se ami una persona la vai a prendere lì dov’è e la accetti per quella che è ed è questa azione di Dio che io ho visto costantemente in questo chiAMAchiama, un Dio così vicino e così straordinariamente umano che paradossalmente non si riesce a percepire. Dio è con noi. Sempre. Apriamo il nostro cuore a questo Amore, poi il resto lo fa Lui.
Daniela Balestriere